LETTERA DI LUGLIO: L’ANNO CHE VERRÀ
Caro amico Presidente ti scrivo,
così forse riuscirò a condividere con te l’emozione che pervade ogni Presidente di Club all’inizio del nuovo anno rotariano. Perché il Club è la pietra su cui si è costruito l’edificio che dal 1905 si chiama Rotary.
Luglio è per noi rotariani il mese della rigenerazione, perché si rinnovano le leadership, vale a dire coloro che hanno deciso di dedicare il proprio tempo e le prorie energie a servire gratuitamente il Rotary negli aspetti legati alla guida: si avvicendano i Presidenti di Club, i Governatori dei Distretti, i Presidenti internazionali. “Il disco fa clic e vedrete che una nuova fiaba partirà”, come recitava il cantastorie della mia infanzia: ora si tratta della nostra storia. Il tempo del Rotary è ciclico, gira come le ruote del carro dei pionieri che puntavano ad ovest fino a raggiugere il luogo in cui costruire una nuova casa, un nuovo villaggio. This is the place: qui voglio costruire le mie nuove radici, come accade tanto tempo fa a Salt Lake City, la città della mia prima Convention Internazionale, giugno 2007. Ma è anche il tempo dell’istante, dell’attimo fuggente, della sintonia con la “prova delle quattro domande” in ogni momento della nostra vita: vero, giusto, vantaggioso, in grado di migliorare i rapporti di amicizia, prima di tutto fra di noi.
Credimi, sarà un anno di gioie, un anno che cambierà la tua vita. Realizzerai progetti, organizzerai eventi che forse non pensavi di essere in grado di concepire e poi a portare a termine. In questo impegno gravoso con te ci sarà la forza del Rotary, a partire dalle persone che ti sono più vicine, cominciando dalla persona che hai scelto come compagna di una vita. Una bella notizia è la confermata presenza di donne Presidenti di Club e anche di Commissione distrettuale; purtuttavia è vero che abbiamo ancora ampi margini per migliorare. Ti sarà accanto la squadra che ti sei scelto, e conoscerai tutte le fantastiche persone di questa grande e importante organizzazione che vive e prospera da centotredici anni. Con te noi – io, Chiara, Patrizia, Marisa e tutti gli altri componenti della squadra distrettuale – vogliamo fare insieme un altro anno memorabile, ispirante. Sarà un anno in cui imparerai a capire la forza del Rotary, le sue potenzialità, la bellezza del suo agire mentre tutti noi ce ne facciamo strumento operativo e interpretativo.
Le emozioni che il Rotary ti riserverà saranno sorprendenti e magiche.
È un continuo stupirsi delle cose che il Rotary è in grado di fare per gli altri, nelle terre lontane e in quelle vicine, che accadono a te, proprio a te, in questo preciso momento. Se ripenso a quanto successo a me domenica 1 luglio a Roma, penserei ad un sogno: noi Governatori che saliamo lentamente la scalinata dell’Altare della Patria all’unisono, preceduti da una Corona sorretta da due magnifici e altissimi ragazzi, una rotaractiana e un interactiano, mentre per la prima volta la fanfara dei Bersaglieri qui solo per noi concedeva l’onore, il privilegio e l’emozione di ascoltare la melodia perentoria del Piave. Per la prima volta abbiamo tutti sostato dinanzi alla Corona appena deposta al centro del Sacello in pietra del Milite Ignoto, accanto al Governatore del Distretto 2080, Patrizia Cardone, mentre una tromba intonava il Silenzio. Insieme abbiamo toccato i lembi del fiocco della Corona davanti ai bracieri ardenti, condividendo insieme un grandissimo onore, sotto la sapiente regia dell’Ammiraglio Giovanni Vitaloni che dettava i tempi e i modi. Due ali di folla rotariana ci hanno accompagnati in questa solenne cerimonia, mentre fuori dai cancelli bruniti si era formato un folto gruppo di curiosi. Ma dal nostro punto di vista, girandoci indietro dopo l’omaggio ai nostri Caduti, il nostro sguardo spaziava semplicemente su Roma, forse la città più bella del mondo, sicuramente la capitale dell’Italia. Abbiamo bisogno di far sapere che in Italia il Rotary c’è ed è vivo e forte: questo è stato uno dei momenti più opportuni per averne una prova.
Create dei momenti opportuni per far conoscere il Rotary fuori dai nostri Club, nelle vostre Comunità e nel mondo!
Questo è il momento dell’emozione, e, come ci chiede il Presidente Internazionale Barry Rassin, dell’entusiasmo; ma è anche quello della responsabilità, dell’impegno. Quando abbiamo avuto l’onore di essere invitati a far parte della grande famiglia del Rotary, abbiamo pronunciato una frase in cui ci impegnavamo a riconoscerci nei valori del Rotary e a servire il nostro Club nei molteplici progetti, umanitari ma anche a favore del nostre eccellenze indiscusse: la meccanica, l’agroalimentare, i beni culturali e paesaggistici. Facendo Rotary, investendo su questi patrimoni, noi contribuiamo allo sviluppo economico delle nostre comunità.
Nel corso della propria vita rotariana ognuno di noi ha il dovere di rendersi disponibile ad assumere cariche sempre più importanti, maturando esperienze relative a progressive responsabilità. Tutti voi, con la vostra ineguagliabile personalità avete servito il Rotary ne modi e nei tempi più diversi. Poi siete stati scelti.
Dunque questo è il tempo in cui sperimentare la responsabilità maggiore che voi vi siate assunti qualche tempo fa: servire come Presidente del vostro club. Curate il rispetto dello Statuto e del Regolamento, insieme ai vostri Consigli Direttivi e ai Presidenti delle Commissioni, perché sono le carte su cui si fonda il vostro Club. Ascoltate i vostri soci, valutate anche ipotesi di aggiornamento e modifica, se questo ritenete possa semplificare e migliorare la vita del vostro Club. Mi troverete pronto ad ascoltarvi e condividere le riflessioni.
Come ha scritto Barry Rassin nella sua prima lettera di luglio da RIP:
«Il nostro tema di quest’anno è Siate di ispirazione. Ho scelto questo tema perché, durante i miei anni trascorsi nel Rotary, ho visto che ciò che motiva davvero i Rotariani è la loro opera. I Rotariani che hanno il maggiore impatto attraverso il loro service non sono sempre le donne e gli uomini con le maggiori risorse, con più esperienza o reti sociali più estese ma coloro che sono ispirati. Sia che si tratti di qualcosa che hanno fatto, che hanno visto, o qualcuno che hanno incontrato, loro hanno avuto esperienze che hanno acceso una scintilla, che li hanno ispirati a servire».
Così noi ci impegniamo ad essere di ispirazione, cioè ad essere d’esempio, con il nostro modo d’essere, non di apparire, con il nostro modo di agire, che non significa semplicemente fare, bensì un fare ispirato dalla filosofia del Rotary. Sì, perché «il Rotary è una filosofia di vita che si propone di risolvere l’eterna lotta tra il desiderio dell’individuo di affermarsi, e il dovere e l’im¬pulso di servire gli altri. È questa la filosofia del “Servire al di sopra di ogni interesse personale”, basata sul principio etico per cui “Chi offre il miglior servizio ottiene il miglior guadagno», come recita il nostro Manuale di Procedura, vale a dire One Profits Most Who Serves Best.
In gennaio a San Diego Barry Rassin ci ha fornito una bellissima immagine reale e simbolica del mare in cui si sperimenta una cifra caratteristica del Rotary: riunire e comprendere in maniera indisgiungibile la distanza e la connessione, noi potremmo dire la diversità e la capacità di stare insieme, condividendo i nostri service. «A migliaia di miglia dalla mia riva, qualcuno sta sulla sua riva. Le nostre terre, le nostre lingue possono essere differenti, ma il mare è lo stesso. E quel senso di connessione, quel senso di ispirazione, quel senso di appartenenza per qualcosa che sembra irraggiungibile, ma è molto più vicino di quanto crediamo».
Non c’è connessione senza distanza, non c’è comprensione se non partendo da quello che ci sta più vicino. Ma bisogna essere ispirati ed entusiasti, bisogna perseguire la Missione del Rotary osservando i nostri valori fondamentali: integrità, amicizia, leadership, servizio, diversità. L’amicizia rotariana è il presupposto con cui si possono inverare i nostri sforzi rivolti al servizio, che per noi è il motore del mondo. Ma ci vuole qualcuno che abbia una idea, in grado di contemperare le diversità e che sia in grado di dirigerne i lavori per realizzarla: la leadership è la nostra capacità di guidare il conseguimento di uno scopo, cambiando insieme nella continuità. Ma senza integrità morale, siamo privi di quell’essenza che ci consente di girare nel mondo a testa alta. L’essere rotariano è quello che rende speciale il nostro fare da rotariani.
Una delle nostre skills migliori si rivela nella nostra capacità di sperimentare l’amicizia anche nelle situazioni di tensioni interne ai nostri Club, vale a dire nel club service, che noi traduciamo azione interna. Cosa farà un presidente che vuole la pace nel suo club, come esempio della pace che vorremmo nel mondo? Penso che la risposta migliore stia nelle parole del nostro fondatore Paul P. Harris: «l’amicizia è stata la roccia sulla quale è stato costruito il Rotary e la tolleranza è ciò che lo tiene unito. In ogni Rotary Club c’è abbastanza energia atomica da farlo scoppiare in mille pezzi, se non fosse per lo spirito di tolleranza; la stessa tolleranza che ha segnato la vita di mio nonno e da cui poi è scaturita la mia fede» (da La mia strada verso il Rotary, edizione Franco Zarri, 1993). Ho voluto inserire questa frase nell’Organigramma del nostro distretto per l’anno rotariano 2018-2019: unica frase inserita ma di determinante importanza. Applichiamo le regole e cerchiamo di capire chi, secondo noi, stia commettendo degli sbagli. Cerchiamo di convincerlo a fare diversamente, per il bene del suo Club e del Rotary.
Ma se «i club ispirati sono i club che si spingono in avanti», con le parole di Barry Rassin, quest’anno verso a che cosa vi sospinge il Rotary? Basta leggere le prescrizioni scritte nell’Attestato di Lode Presidenziale.
La prima sfida è rivolta al sostegno del club, come l’aumento netto di un socio, oppure ogni sforzo rivolto alla conservazione dell’effettivo. Aumentiamo il numero di donne, patrociniamo un nuovo Rotary club; agiamo affinché l’assemblea dei soci sia realmente rappresentativa delle varie professioni e attività commerciali e direzionali esistenti nella nostre comunità. Inseriamo nei nostri club i rotaractiani in cui riconosciamo i principi della filosofia e dell’agire del Rotary!
La seconda sfida è rivolta all’azione umanitaria, come patrocinare un club Interact o Rotaract, contribuire con almeno 100 dollari pro capite al Fondo Annuale, aumentare il numero di soci coinvolti nei progetti di service, patrocinare una raccolta fondi per la polio; svolgere un significativo progetto di service locale o internazionale in una delle sei aree d’intervento del Rotary.
La terza sfida è rivolta a migliorare la consapevolezza e l’immagine pubblica, pubblicando su Rotary Showcase i vostri progetti di successo, indicando i dettagli sulle attività, ore di volontariato e raccolta fondi; utilizzando le linee guida e i materiali della campagna Pronti ad agire e altre risorse del brand Rotary. Raccontiamo agli organi di stampa locale e nazionale le belle storie dei nostri club e quella centenaria del Rotary! Sponsorizziamo uno studente dello Scambio giovani del Rotary o un partecipante a quella straordinaria esperienza che è il RYLA: non esitate a chiamare Italo, Serena e Guido!
Caro amico Presidente,
l’anno che sta arrivando, tra un anno passerà. Tu e io ci siamo incontrai al SEGS, al SIPE, all’ASDI e in altre occasione meno ufficiali, come i molti passaggi delle consegne cui Chiara ed io siamo stati invitati, oppure come lo straordinario interclub organizzato a giugno dai Club di Bologna e Bologna Ovest, in cui i due presidenti sono riusciti a riunire in un’unica serata i quattro Magnifici Rettori delle Università della nostra Regione: Bologna, Modena e Reggio, Parma, Ferrara. Quella è stata un’occasione in cui il Rotary ha dimostrato ancora una volta di essere in grado di fare la differenza.
Caro amico Presidente,
ormai conosco i volti di quasi tutti voi 54 Presidenti di Club. Ci siamo preparati, è questa per noi la novità.
I mesi passeranno, arriverà il SINS il 29 settembre e tutta Parma correrà insieme a noi, Luglio si vestirà di novembre con l’IDIR, la ruota girerà ancora, ci riserverà altri importanti eventi da condividere insieme, fino a condurci alla fine del nostro anno rotariano 2018-2019. Ed allora sapremo quale ricordo ci avrà lasciato. Sarà il tempo di Angelo Andrisano e una nuova fiaba comincerà.
Non seppelliamo i nostri talenti in una buca, rendiamoli attivi!
Rendiamo insieme questo anno davvero memorabile!
In chiusura, scelgo di dedicare questa lettera di Luglio ad un carissimo amico fraterno, che ha appena iniziato come me il suo anno di Governatore in Italia.
Forza Massimiliano! Non mollare! Un abbraccio.
Buon Rotary a tutti,
Paolo