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La crescente instabilità politica e sociale di tanti Paesi dell’Africa ha un effetto immediato sugli sbarchi di migranti con un numero sempre maggiore di persone costrette a fuggire dalla propria terra. I conflitti interni nei paesi di origine, sono uno dei motivi che spingono queste persone a cercare rifugio altrove, e questo viene evidenziato anche dalle nazionalità dei richiedenti asilo al momento dello sbarco, in maggior parte siriani e libanesi. L’Italia, considerata la “porta d’Europa”, vede la Sicilia come regione maggiormente coinvolta dal fenomeno con una percentuale di sbarchi pari al 98% da gennaio 2014 ad oggi.
Alla luce di questa drammatica situazione, 13 Distretti Rotary hanno scelto di dedicare al fenomeno delle popolazioni migranti, tra le più grandi tragedie dei tempi moderni, il Forum “Mediterraneo Unito” che si è svolto a Marsala dal 10 al 12 ottobre 2014.
Organizzato in occasione del National Day, “Mediterraneo Unito” ha visto tre giornate intense di lavori con incontri e tavole rotonde alle quali hanno partecipato importanti rappresentanti istituzionali oltre ai Governatori e autorità rotariane,ad iniziare dal governatore del Distretto 2072, Ferdinando Del Sante.
Il Forum è stato un importante momento di prentazione e condivisione delle principali iniziative messe in atto dai rotariani nell’area Mediterraneo, volte non certo al controllo delle frontiere, a a favorire il dialogo.
A tal proposito è stato presentato “Parla con noi” il vocabolario per migranti, una guida in cinque lingue per una alfabetizzazione di base necessaria per una corretta integrazione. Alfabetizzazione, da sempre tema caro al fondatore del Rotary Paul Harris e, in quest’epoca di grandi migrazioni, alfabetizzare gli stranieri significa diffondere cultura ed accelerare il processo di sociale. Integrazione nei riguardi dell’immigrazione che deve essere percepita come una ricchezza, non solo in quanto fattore di riavvicinamento di popoli diversi, ma anche e soprattutto, come elemento di arricchimento culturale, umano ed Economico.
Uno degli obiettivi da portare all’interno dei Club risulta quindi essere quello di educare le giovani generazioni alla tutela dei diritti che riguardano un bene che deve essere sentito come un valore collettivo. Il Rotary International, col diretto intervento del Distretto 2110 Sicilia e Malta, ha patrocinato un workshop internazionale “Emergency and Hospitality in Architecture and Landscape: ethics and aesthetics”, tenutosi a Lampedusa e riservato a studenti e neo-laureati in architettura dei Paesi del Mediterraneo. Il workshop proponeva L’architettura quale linguaggio universale di confronto e di elaborazione culturale sul tema dell’accoglienza, sottolineandone il grande valore sociale e formativo, ed attribuendo borse di studio per premiare i giovani più meritevoli, che sono stati impegnati nell’elaborazione di progetti in prospettiva utili per l’isola di Lampedusa.
Sotto la guida di docenti delle Università di Palermo, di Catania, di Tripoli e del Cairo, in aree dell’isola appositamente individuate, i gruppi di giovani architetti hanno elaborato progetti per l’accoglienza: gli approdi, le residenze, anche transitorie, i servizi collegati, i luoghi della produzione di idee e di beni, i luoghi del confronto e dell’integrazione, culturale e sociale, i luoghi dell’arte, della sua produzione e del suo uso.
Da questo importante Forum è emerso chiaramente che il Rotary e i rotariani devono salvaguardare il patrimonio di un’umanità disperata che arriva sul territorio italiano, e attivarsi per mettere in campo idee e progetti di integrazione e aiuto.
Vania Toni
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L’impegno del Rotary è fatto non soltanto di grandi service internazionali, ma passa anche attraverso l’aiuto concreto, quasi spicciolo ma non meno importante, a quanti sono in difficoltà: due volti di uno stesso spirito di servizio. Ed è proprio per cercare di venire incontro alle esigenze di molte famiglie, attanagliate dalla crisi economica, che il Rotary Club Valle del Savio ha da qualche tempo messo in campo un importante service: il prestito d’onore.
“La complessità dell’attuale situazione economica – spiega il presidente Carlo Castagnoli – ci ha convinto ad operare concretamente sul territorio per aiutare quanti sono in difficoltà, anche solo per pagare una bolletta o una piccola rata di mutuo. Non si è pensato tanto ad un banco alimentare o a piccole elargizioni fine a se stesse, ma ad un programma di ampio respiro che potesse aiutare più soggetti e famiglie”.
E’ nato così il service “Prestito d’onore”, in grado di soddisfare le più diverse esigenze degli abitanti della vallata. Ma cos’è, in sintesi, il prestito d’onore? E’ un’agevolazione al credito concessa a famiglie in momentanea difficoltà economica, per un importo massimo di mille euro, rimborsabili in piccole rate mensili, con uno schema realizzato sulla base delle necessità della famiglia che richiede il prestito. Aiuto che non prevede né interessi, né spese di apertura o di gestione. “Grazie ad una sovvenzione distrettuale semplificata, al contributo iniziale della Banca di Cesena, dell’associazione “I Mecenati del Savio” e, ovviamente, del nostro Club – sottolinea Castagnoli – possiamo contare oggi su un fondo di garanzia di oltre 60mila euro”.
Il service ha iniziato ad operare nel 2012 e, a tutt’oggi, sono stati concessi oltre 150 prestiti, con uno straordinario ritorno di immagine sul territorio.
“Oggi – prosegue il presidente del Valle del Savio – sono in corso 31 prestiti, per un valore complessivo i 26mila euro”. Ma quello che è più importante, è che “non si conta nemmeno un caso in cui il prestito non sia stato onorato!”. Per questo progetto non è previsto un termine ultimo, grazie all’apporto tecnico-organizzativo assicurato dall’istituto di credito. “La radicazione sul territorio – conclude Castagnoli -, l’immediata riconoscibilità del progetto e la garanzia di continuità offerta dal Rotary Club Valle del Savio sono stati principi generativi del progetto e sinonimo di affidabilità”.
Alfonso Toschi
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L’attenzione puntata sugli anziani, attraverso un approccio declinato su più fronti, rappresenta il percorso attraverso il quale si è sviluppato il ciclo di eminari per i cittadini “Prendersi cura del proprio corpo. Riflessioni sul tema “salute e prevenzione”. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione Millenote Musica e Musicoterapia con il patrocinio del Comune di Castelnuovo Rangone e del Rotary Club di Castelvetro di Modena “Terra dei Rangoni”, nell’ambito del Progetto Anziani del Policlinico di Modena finanziato dal Ministero della Salute grant RF-2009-1511459 assegnato alla dottoressa Alessandra Colantoni, socia del Rotary Club patrocinante e con il coordinamento scientifico di Giorgio Mattei.
Ma quali sono stati i temi trattati nei seminari, che si sono svolti tutti a Castelnuovo Rangone? “Benessere e alimentazione” e “Salute e donna”, a cura di Serena Bursi, medico di medicina generale; “Psicosomatica”, a cura di Silvia Ferrari, specialista in psichiatria dell’Università di Modena e Reggio Emilia; “Depressione”, a cura di Giorgio Mattei (referente scientifico degli incontri), psichiatra, Università di Modena e Reggio Emilia; “Prendersi cura del proprio corpo nella terza età”, a cura di Alessandra Colantoni, geriatra, Policlinico di Modena; “Corpo, musica, musicoterapia” a cura di Gabriella Lo Cascio, musicoterapeuta, Millenote Musica e Musicoterapia di Modena.
Tra i vari argomenti, tutti di grande interesse, incuriosisce particolarmente la musicoterapia, ovvero: “L’uso della musica e/o dei suoi elementi per facilitare e promuovere la comunicazione, le relazioni, l’apprendimento, la mobilizzazione, l’espressione, l’organizzazione e altri obiettivi terapeutici degni di rilievo, nella prospettiva di assolvere ai bisogni fisici, emotivi, mentali, sociali e cognitivi”, come spiega Gabriella Lo Cascio. In sostanza, la musicoterapia ha lo scopo di sviluppare potenziali e di riabilitare funzioni dell’individuo, affinchè possa ottenere una una migliore qualità della vita attraverso prevenzione, riabilitazione o terapia. “Il punto centrale della terapia con la musica – prosegue la dott.ssa Lo Cascio – è il nesso suono-relazione, nella sua complessità e nelle sue diverse possibili applicazioni.
Si distinguono tecniche di musicoterapia “attiva”, incentrate sull’improvvisazione musicale mediante la voce o gli strumenti musicali da quelle appartenenti alla musicoterapia “recettiva”, basata sull’ascolto e la successiva verbalizzazione. La musicoterapia si inserisce all’interno degli interventi di cura non farmacologici, quale canale di comunicazione utile quando la capacità di esprimersi verbalmente è compromessa. Per esempio, può diventare il principale canale di comunicazione negli stadi avanzati della malattia di alzheimer, o in alcuni casi di ritardo mentale grave”. Le principali aree di applicazione della musicoterapia sono la disabilità fisica e psichica, i deficit sensoriali, i disturbi della comunicazione, l’autismo, i disturbi della sfera emotiva, le patologie geriatriche, le malattie oncologiche, le cure primarie, e la preparazione al parto. Ma si sta affermando sempre più l’utilizzo della musicoterapia anche come strategia di prevenzione.
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La sensibilizzazione del pubblico alla problematica dei decessi improvvisi per cause cardiache, che colpiscono persone apparentemente sane, e le manovre effettuabili per evitare o limitare i rischi per la salute connessi all’arresto cardiaco costituiscono il nucleo di “Mani per la Vita”, che si è svolta a Modena dal 16 al 18 ottobre. L’iniziativa, ricca di incontri, rientra nell’ambito di “Viva! 2014”, la settimana della rianimazione cardiopolmonare, istituita dal Parlamento europeo e dalla Società europea di rianimazione, promossa e realizzata da Italian Resuscitation Council (IRC) e IRC-Comunità (IRC-Com).
“Mani per la vita” è stata promossa dalle associazioni Gli Amici del Cuore, Conacuore e dai Rotary Club del Gruppo Ghirlandina, e patrocinata da numerosi enti e associazioni, tra cui il Comune di Modena, l’Ausl e il Policlinico. Il risultato? Una comunicazione forte e mirata, sicuramente in crescita ulteriore, che quest’anno ha avuto testimonial come Aldo Giovanni e Giacomo, Gaetano Curreri degli Stadio, Nek, con la sua intervista diffusa anche su Youtube.
“Abbiamo voluto patrocinare un evento come questo per l’importanza del suo tema e affinchè si diffondesse la cultura di questo primo intervento. L’arresto cardiaco è causa di morte improvvisa in otto casi su dieci dei decessi di origine cardiovascolare. E’ fondamentale, nell’attesa del personale sanitario, praticare le prime manovre di rianimazione, come il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca e, quando possibile, utilizzare il defibrillatore”.
“L’idea di partecipare all’iniziativa è nata tre anni fa nel direttivo del quale facevo parte all’epoca, all’interno di RC Sassuolo – spiega Clemente Ingenito, assistente del governatore – e fu molto apprezzata dal comune di Sassuolo. Venni poi chiamato dal sindaco di Maranello e. successivamente, collocammo un defibrillatore nella Galleria Ferrari. Il mio club iniziò con 23 defibrillatori, poi si aggiunsero anche gli altri club del Gruppo Ghirlandina: un impegno proseguito insieme, tanto che ne sono stati forniti altri 8 anche quest’anno”. Importante anche il riscontro sul web. Su Facebook sono state raggiunte 100.000 persone, con 24 post realizzati per questa edizione e con quasi 1000 like sui post. I video pubblicati hanno avuto altre 5000 visualizzazioni.
Da notare che nel 2014 Modena è stata presa come esempio di città cardioprotetta, grazie ai 300 defibrillatori sparsi sul territorio, 68 dei quali forniti dai Rotary Club del Gruppo Ghirlandina, nell’arco di questi tre anni. “E dato il successo dell’iniziativa – conclude Ingenito – sta partendo un service per la Comunità Montana, che coinvolgerà i rifugi di Lagosanto e gli impianti sciistici”.
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Rotary Club di Forlì in festa in occcasione della giornata nazionale della Polio. La maggioranza dei Rotariani sa che il progetto si deve alla lungimiranza di Sergio Mulitsch di Palmenberg, triestino che, con alcuni appassionati rotariani del Club di Treviglio e della Pianura Bergamasca, iniziò le campagne di vaccinazione contro la poliomielite nelle Filippine, fino a raggiungere il Marocco. Ma non tutti sanno che uno di questi entusiasti collaboratori è socio del Rotary Club di Forlì: l’amico Luciano Ravaglia, che è anche socio onorario del Rotary Club di Treviglio. Questi due italiani, con altri pochi volenterosi, fondarono un’Ong, “Nuovi spazi al servire” per realizzare obiettivi rotariani e missioni umanitarie e Mulitsch fu nominato chairman del comitato nazionale PolioPlus del Rotary italiano, con Ravaglia suo vice.
Ed è stata proprio questa straordinaria vicenda al centro della serata del 24 ottobre al club di Forlì: non solo la celebrazione del trentennale della nascita del Progetto PolioPlus, ma anche i festeggiamenti al socio Luciano Ravaglia, per sancire il gemellaggio del Club di Forlì con gli amici del Rotary Club di Treviglio, a Forlì per una due giorni di amicizia e di progettualità. La serata, presente il Governatore Ferdinando Del Sante, l’Assistente Aida Morelli, il Presidente della Sottocommissione distrettuale PolioPlus Salvatore Amelio, il Past Governor Pier Luigi Pagliarani, è stata ricca di avvenimenti e di emozioni.
L’incontro si è aperto con il discorso del Presidente Salvatore Ricca Rosellini e con i saluti del Presidente del Rotary Club di Treviglio, Maurizio Maggioni, che ha consegnato, fra l’altro, la tessera di socio onorario per quest’annata rotariana 2014-2015 a Luciano Ravaglia.
E’ stato proiettato il videomessaggio del dr. Bruce Aylward dell’OMS, responsabile mondiale dei progetti di eradicazione della polio, che ha ricordato la figura di Luciano Ravaglia e l’impegno del Rotary Club di Forlì nel valorizzarne e raccontarne la storia e le vicende legate all’eradicazione della malattia.
E’ seguito il discorso del Governatore Ferdinando Del Sante che ha affermato «Siamo testimoni di un fatto storico… e questa sera è vivo l’orgoglio non solo di essere rotariano ma anche di essere italiano… la campagna per la Polio è partita da qui». Momento unico è stato quello dello scambio della targa con il Rotary Club di Treviglio, che ha suggellato il gemellaggio tra i due Club, e la consegna da parte del Governatore del Paul Harris Fellow a Luciano Ravaglia, che ha preso la parola per un commovente saluto e per raccontare le difficoltà incontrate nel progetto PolioPlus, soprattutto in alcuni Paesi come la Somalia.
A lui il Presidente del Rotary Club di Forlì Salvatore Ricca Rosellini ha consegnato la prima copia del suo libro “Vincere la Polio. La vera storia”, pubblicato anche in inglese, che racconta le radici, anche italiane e forlivesi, appunto, della lotta alla poliomielite sostenuta dal Rotary. Anche il Presidente del Rotary Club di Treviglio ha consegnato a Luciano Ravaglia un volumetto su Sergio Mulitsh di Palmenberg “Forte come un sogno”. leggendo una poesia in dialetto bergamasco a lui dedicata.
Relatrice della serata è stata la dott.ssa Lucia Fiore, dirigente di ricerca, direttore del Reparto “Vaccini virali” presso il Centro nazionale per la ricerca e la valutazione dei prodotti immunobiologici dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma e responsabile, per l’Italia, del Centro OMS di riferimento e ricerca sulla poliomielite, che ha presentato il libro “Vincere la polio. La vera storia” del quale ha scritto l’introduzione.
Al termine della relazione, la dottoressa Fiore è stata insignita del Paul Harris Fellow del Rotary Club di Forlì, consegnato dal Governatore Del Sante.
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In occasione del secondo evento annuale della Giornata Mondiale della Polio del Rotary, svoltosi a Chicago, il 24 ottobre scorso 2014, alti funzionari dell’Oms hanno dichiarato che, dopo un anno di rilevamenti di minori casi di polio in tutto il mondo, questa malattia è oramai sul punto di essere estirpata. La poliomielite si avvia a diventare la seconda malattia umana ad essere eliminato dal mondo (il vaiolo è stata la prima). Ad oggi, il Rotary ha aiutato 193 paesi fermare la trasmissione della polio, attraverso la vaccinazione di massa dei bambini. Dopo quasi 30 anni, il GPEI, di cui fanno parte il Rotary, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’UNICEF, i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie e la Fondazione Bill & Melinda Gates, si pone l’obbiettivo di estirpare la polio entro il 2018. “La realizzazione di un mondo senza polio è alla nostra portata mai come prima – ha affermato Tom Frieden, direttore del CDC, nel corso di un video messaggio – Il poliovirus continua a perdere terreno. Il prossimo mese segnerà due anni dall’ultimo caso di poliovirus selvaggio di tipo 3, e oggi con la sola presenza del tipo 1 riusciamo a intravvedere il momento dell’eradicazione”.
Oggi, il numero totale di casi a livello mondiale è di 247 inferiore rispetto ai 298 casi rilevati per lo stesso periodo l’anno scorso. A prescindere dal Pakistan, dove si è registrato un picco di nuovi casi quest’anno, il numero di casi rilevati è stato di 35, un drastico calo rispetto ai 187 casi di un anno fa. Frieden ha riferito che l’85 percento dei casi mondiali è stato riscontrato in Pakistan, che con Afghanistan e Nigeria, fa parte degli ultimi tre Paesi polio-endemici.
Il GPEI sta per conseguire un risultato importante a proposito della poliomielite in Nigeria. Nel Paese si sono registrati solo sei casi quest’anno. “La Nigeria è in un’ottima situazione per fermare la diffusione del virus entro l’anno – ha detto Frieden -Basta ‘così poco’ ad eliminare la polio grazie alla notevole inversione di tendenza del programma, alla creazione di un centro operativo di emergenza, allo sviluppo di un approccio proattivo e alla ricerca di modalità innovative per raggiungere i bambini nelle zone non protette”.
La maggior parte dei casi di polio in Afghanistan nel 2014 è dovuta all’importazione del virus dal Pakistan, secondo James Alexander, epidemiologo presso il CDC. Ma il Paese ha fatto dei progressi significativi negli ultimi due anni grazie alla realizzazione del suo piano d’emergenza.
“Per garantire il progresso nel 2015, occorre il coinvolgimento della nuova leadership nazionale, maggiore focusi sui bambini non raggiunti e continuo dialogo con altri Paesi”, ha spiegato Alexander.
In marzo è stata raggiunto un traguardo fondamentale, ossia la certificazione di Paese libero dalla polio, da parte dell’OMS, degli 11 Paesi della regione del sud-est asiatico. Adesso, l’80 % della popolazione mondiale vive in aree che hanno ottenuto la certificazione di Paesi liberi dalla polio. L’evento dal vivo, co-sponsorizzato dal Rotary e dalla Sanofi Pasteur, si è svolto davanti ad un folto pubblico a Chicago ed è stato trasmesso in livestreaming. Il programma è stato moderato da Jeffery Kluger, editore del segmento Scienza e Tecnologia della rivista Time. Olivier Charmeil, presidente e CEO della Sanofi Pasteur, il più grande produttore del vaccino antipolio, ha dichiarato nel suo intervento via video che l’evento di quest’anno è significativo “perché siamo all’inizio dell’ultimo capitolo sulla polio”.
Un gruppo di 120 Paesi, guidati da Nepal, introdurrà il vaccino antipolio inattivo nei prossimi mesi. Charmeil ha spiegato che l’IPV, il vaccino antipolio iniettabile, farà parte di tutti i programmi di immunizzazione di routine in tutti i Paesi del mondo. “Non vedo l’ora in cui possiamo riunirci, al fianco del Rotary e degli altri partner internazionali, e dichiarare che abbiamo liberato il mondo dalla polio”, ha detto Charmeil.
John Hewko, Segretario generale del Rotary, ha elogiato il lavoro del GPEI, definendo l’organizzazione come “forse il partenariato pubblico-privato più ambizioso ed efficace mai realizzato”. Dal suo lancio sono stati vaccinati oltre 2,5 miliardi di bambini.
Il numero annuale di casi di poliomielite è diminuito dalle 350.000 unità del 1988 a 416 nel 2013 e ad appena 222 dall’inizio dell’anno, un notevole calo di oltre il 99 percento. L’UNICEF stima che, senza un intervento, 10 milioni di persone sarebbero state infettate e che 1,5 milioni di vite sono state salvate.
Il Rotary ha contribuito oltre 1,2 miliardi di dollari per l’eradicazione della polio da quando si è assunto l’impegno di combattere la malattia nel 1979. A questa somma saranno aggiunti altri 44,7 milioni di dollari così come annunciato dal Rotary all’inizio di questa settimana. Secondo Hewko: “dopo aver eliminato la polio dalla faccia del pianeta, non solo avremo garantito che nessun altro bambino potrà mai più essere paralizzato da questa terribile malattia, ma avremo gettato le basi per la prossima grande iniziativa mondiale sulla salute, qualunque essa sia”. La famosa star del reggae Ziggy Marley, ambasciatore End Polio Now, ha aperto l’evento via video dando il benvenuto ai partecipanti ed eseguendo un brano. Minda Dentler, sopravvissuta alla polio e concorrente di Ironman, è salita sul palco e ha condiviso la sua storia personale sulla malattia. Dentler, che ha contratto la polio da bambina in India, si è guadagnata il titolo ufficiale di prima ciclista a mano femminile che ha gareggiato e concluso l’estenuante Campionato del Mondo Ironman. “Dopo aver attraversato il traguardo mi sono resa conto che il viaggio era di per sé molto più grande di me”, ha spiegato Dentler. “Questo viaggio rappresenta anche la mia opportunità di condividere con il mondo che è arrivato il momento di relegare la polio al passato. Quella stessa determinazione che avevo per lo sport mi ha spinto ad essere un’attivista a favore dell’eradicazione della polio”. Tessanne Chin, vincitrice 2013 del programma televisivo americano “The Voice” e ambasciatrice End Polio Now, ha cantato “Always Tomorrow” durante il programma e si è esibita in un concerto di beneficenza dopo l’evento.
Il Distretto Rotary 2072 e il Distretto Rotaract 2072 quest’anno hanno intenzione di raccogliere fondi per l’eradicazione della polio tramite la vendita del libro “Caravaggio, assente” oltre alle varie iniziative che ogni Club ha organizzato nella sua città.
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CONCRETEZZA
La complessità del tempo che stiamo vivendo fa si che anche il Rotary debba tutti i giorni confrontarsi con la realtà, con le necessità e i bisogni del momento, propri e della Comunità.
Venerdì 14 novembre ho avuto l’onore e il piacere di partecipare a “Orientagiovani”: evento nazionale di Confindustria dedicato alle nuove generazioni.
Vedere e sentire l’energia degli studenti e dei giovani imprenditori creativi è stata un’ eccezionale esperienza, segnata dalla certezza che grazie anche a questi giovani il futuro può non essere così oscuro come lo si vuole dipingere.
Proprio alla luce di quanto visto e sentito, la chiave di svolta per il nostro essere protagonisti dell’epoca in cui viviamo, è la concretezza, che deve essere il nostro tratto distintivo.
Dobbiamo assolutamente rifuggire dall’essere ripiegati su noi stessi valutando come sufficienti, per adempiere ai nostri doveri di rotariani, il dire o l’ascoltare cose sensate nell’ambito delle nostre riunioni, restringendoci così all’interno dei Nostri Club e limitandoci nelle prospettive e nei progetti.
La considerazione e valutazione del nostro amato Rotary fuori da noi è assolutamente insufficiente rispetto all’importanza dei principi e dei valori straordinari che stanno alla base della nostra Associazione.
La globalità del Rotary e il senso alto del sacrificio dei rotariani che nel mondo agiscono in tutti i campi, ci obbliga a non chiuderci in “noi stessi”: principio e valore fondamentale che ho condiviso con il Presidente Internazionale a Roma il 10 novembre ultimo scorso.
Abbiamo il dovere di stare nella Comunità con la forza e l’autorevolezza che derivano dalle azioni rotariane : incredibili testimonianze del servire al di sopra di ogni interesse personale nel mondo.
Siamo ormai quasi a metà anno e occorre un ulteriore scatto, un ulteriore e più forte impegno da parte di tutti noi.
Se vogliamo onorare la responsabilità che ci siamo presi entrando nel Rotary è adesso il momento di dimostrarlo.
Responsabilità, fra l’altro, vuol dire sapere dare delle risposte.
Bene, allora, diamole!!
Chi ha incarichi da dirigente nei Club, nel Distretto e anche nella Società, deve saper dare le risposte immediate e concrete che il momento storico e sociale attuale richiede.
Subito.
Dobbiamo lavorare perché il Rotary cresca, in tutti i sensi.
Dipende da tutti Noi.
Non ci sono scuse.
Nel Rotary si può dire di no una sola volta, quando viene proposto di entrare.
Nessuna rassegnazione!! Con passione, entusiasmo ed energia diamoci da fare e lavoriamo per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati all’inizio del nostro anno.
Ferdinando Del Sante